Recensione gazzetta del gusto
Sapori antichi, cucina contemporanea. Ecco in poche parole cos’è il ristorante dei fratelli Bandi nel cuore di Trapani, a pochi passi dal lungomare
I fratelli Enzo e Nicola Bandi hanno aperto l’Osteria Il Moro tre anni fa e non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Giovani, umili e preparati, raccontano la propria terra e le proprie tradizioni.
Enzo, il più grande, si prende cura degli ospiti in sala dopo qualche anno di esperienze in giro per l’Italia e dodici di ristorazione condivisa a Valderice con il fratello Nicola, il più piccolo, che in cucina studia e si diverte con le sue creazioni.
«Abbiamo voluto investire in un ristorante nel centro di Trapani – dicono insieme – perché crediamo fortemente nella nostra terra e nel nostro territorio. Nei nostri piatti ci sono solo ingredienti e cibi siciliani che provengono, per la quasi totalità, dalla nostra provincia».
L’Osteria Il Moro accoglie gli ospiti in due salette da trenta coperti in totale (in estate, il dehor esterno offre altri 20 posti) arredate con cura e curate nei minimi particolari. Un’attenzione speciale è dedicata alla mise en place e ai suppellettili creati su misura da diversi artigiani locali.
Osteria Il Moro a Trapani, la cucina della nonna ma gourmet
Non nascondono la loro emozione i fratelli Bandi quando raccontano la loro Osteria e ad assaggiare i loro piatti si conferma quanto loro anticipano ossia la rievocazione della cucina della nonna. Sapori forti, decisi come quelli di una cucina prepotentemente attaccata al territorio che rispecchia la tradizione gastronomica siciliana e che, chiudendo gli occhi, offre l’opportunità di un salto nei ricordi per ritrovare realmente quei sapori antichi oggi tanto decantati.
In questo gioellino circondato dalle bellezze del centro trapanese, niente è lasciato al caso: il pane di Perciasacchi lascia una scia di profumi quando viene servito insieme ai buonissimi grissini (tutto è preparato dallo chef autodidatta Nicola Bandi), che si ricorda anche dopo. Il menù è una sorpresa e si articola in tre tipologie di degustazioni.
Alcuni piatti del menù
Si comincia da “u pani cunzatu”, un’entrée che è un’autentica esplosione di sapori: una cialda di crema di pane di grani antichi con acqua di pomodoro aromatizzata al basilico, sardine affumicate, origano, tuma persa e polvere di olive.
Tra i piatti più interessanti del menù, che viene cambiato tre volte durante l’anno, c’è sicuramente la “Seppia alla trapanisa” con pomodori secchi, mandorle, capperi, aglio, pinoli e scorza di limone ma anche il piccione servito con bieta e glassa al melograno. A proprisito di questo volatile, l’Osteria Il Moro è tra i pochi ristoranti della Sicilia occidentale in cui é possibile mangiarlo, se non l’unico.
Una nota a parte merita il panettone artigianale con soli ingredienti siciliani: classico, senza farcitura e glassa viene lavorato con lievitazione lenta a ventiquattro ore.
La carta dei vini, che cresce piano piano e con ricarichi più che calmierati, declina la Sicilia del vino con una speciale attenzione ai piccoli produttori locali, senza dimenticare gli Champagne e quegli altri vini da bere almeno una volta nella vita.
Il prezzo medio di un pranzo è di 38 euro per antipasto, primo, dolce, acqua e coperto. Consigliato a chi ha voglia di viversi qualcosa di esageratamente originale.